Rottamazione Veneto veicoli aziendali, a chi vanno gli incentivi

E’ stata pubblicata la lista delle Aziende che hanno completato il bando della Rottamazione Veneto veicoli aziendali 2024, ed hanno diritto a richiedere il contributo. Postiamo la graduatoria degli ammessi e degli esclusi qui sotto.
Il Bando assegna un contributo variabile in base all’auto o veicolo commerciale acquistato a fronte di una rottamazione contestuale. Questo contributo varia in base all’alimentazione del veicolo acquistato, e della tipologia di azienda (Micro, piccola o media) da un minimo di 2000€ (Auto Benzina e Diesel) ad un massimo di 9600€ (N1 elettrici) ed è rivolto alle aziende che hanno sede legale nella Regione Veneto.

Il termine ultimo per l’acquisto del mezzo era il 13 Gennaio 2025. Visto il fondo stanziato di 6.908.000 € ed il criterio dell’assegnazione del contributo fino ad esaurimento del fondo, con la graduatoria alla mano è ora possibile fare un paio di calcoli e considerazioni.
Le domande ammesse nella Graduatoria finale al bando sono state 95 per la linea A (veicoli commerciali) e 49 per la linea B (auto) per un totale di 144, mentre le adesioni iniziali erano 798 . Questo significa che solo il 18% delle aziende che inizialmente avevano manifestato l’interesse ha poi concluso effettivamente l’acquisto del mezzo e contestuale rottamazione secondo le tempistiche del bando. Il totale dei contributi da erogare è pari a 821.150€, somma che non raggiunge nemmeno il 12% del fondo dedicato e quindi tutte le aziende della graduatoria riceveranno il contributo.

sono appena l’11,88% del Fondo
Un’altra curiositĂ riguarda quali mezzi sono stati acquistati con questo contributo, ricordando che la Regione Veneto ha assegnato importi massimi al decrescere delle emissioni di CO2 del veicolo acquistato (vedi le tabelle con tutti gli importi per tipologia in questa pagina).
59 sono i veicoli commerciali ad alimentazione tradizionale (Benzina, Diesel) o Bi-fuel (Metano o GPL), 22 gli elettrici, 14 gli ibridi. Sono invece 19 le auto elettriche e 6 le Plug-in, mentre le restanti 24 si dividono tra le Bi-fuel, le Benzina e Diesel e le Ibride non ricaricabili.
Le maggior parte delle cause di esclusione del bando è stata le emissioni di CO2 del veicolo superiori al limite di 175 g/km stabilito per il bando, seguita dai canoni leasing non conformi.
Complessivamente il Bando veicoli aziendali non ha interessato una platea di aziende. E’ quindi un mezzo flop. Da una parte il fondo era evidentemente sovradimensionato rispetto al frangente economico che vede una stagnazione delle vendite di furgoni e veicoli commerciali.
Dall’altro i contributi sono cospicui solo per elettrici e plug-in, ossia quelle alimentazioni che non interessano il mercato. Si tratta rispettivamente del 4,2% e del 3,6% degli acquisti di auto, ma praticamente qualcosa vicino allo 0% per i Furgoni. Il bando è infatti riservato alle micro, piccole, medie aziende e le uniche tipologie di ditte che hanno effettuato qualche acquisto di furgoni elettrici sono corrieri per consegna ultimo miglio nelle cittĂ , solitamente aziende grandi e quindi escluse dal bando.
Dall’altro lato la soglia limite di emissioni per i furgoni termici di 175 g/Km di CO2 ha escluso praticamente tutte le gamme piĂą grandi del segmento Doblò, riducendo ulteriormente la platea di aziende invogliate all’adesione del bando. Se il bando intendeva invogliare le piccole aziende alla mobilitĂ “elettrificata” dobbiamo registrare l’ennesima sconfessione del mercato. Se invece tendeva a dare uno stimolo a tutto tondo (anche alle alimentazioni tradizionali) il limite di 175 g/km di CO2 esclude troppi veicoli e andrebbe alzato.

Per fare un esempio il SCUDO Van L2H1 1.5 BlueHdi (N1) 120cv MT6 ha una emissione di 176 g/KM (vedi qui )

Il Renault Trafic oscilla tra le 177 e 188 g Km di CO2 nelle varie versioni del passo corto L1, quelle del passo lungo ovviamente sono superiori.
Questo solo per fare due esempi di furgoni noti a tutti