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10 Settembre 2025

Rottamazione Statale per BEV, ecco i comuni

rottamazione statale per BEV

E’ stato pubblicato il Decreto Attuativo degli incentivi Rottamazione Statale per BEV, che riportiamo in allegato a piedi pagina insieme all’elenco dei comuni i cui cittadini possono beneficiare dell’incentivo.

Già perchè la maggiore criticità di questo incentivo di rottamazione per le elettriche risiede proprio nell’averlo riservato solo a cittadini che risiedono nelle Aree funzionali di pendolarismo individuate dall’Istat, le cosiddette FUA.

Sono i comuni delle aree individuate nel 2011 dall’Istat che fanno fede per il Decreto del M.A.S.E., e che raggruppano le aree di pendolarismo che gravitano su centri di almeno 50.000 abitanti. 1892 comuni nei quali risiede il 55% della popolazione italiana. Agli altri è precluso aderire alla rottamazione.

L’area B del comune di Milano

Gli altri paletti di questa rottamazione, come avevamo già anticipato in questo articolo,

  • L’auto (M1) nuova acquistata deve essere elettrica (BEV) con listino pari a 35.000€+IVA (42.700€ iva inclusa) esclusi gli optional per le persone fiische.
  • L’auto rottamata deve essere Euro 5 o precedente
  • importo dell’incentivo è 11.000€ per ISEE inferiore a 30.000€, 9.000€ per ISEE fra i 30.000 e 40.000€
  • le microimprese possono acquistare un veicolo commerciale elettrico N1 o N2 rottamando un pari categoria furgone, ricevendo il 30% del prezzo Iva esclusa, per un massimo di 20.000€
  • l’acquisto deve concludersi entro il 30 Giugno 2026.
  • L’acquirente si impegna a mantenere la proprietà del mezzo per almeno 24 mesi, e l’auto rottamata deve essere intestata al beneficiario o familiare da almeno 6
  • il beneficiario (cliente) deve registrarsi sulla piattaforma di SOGEI tramite una identità digitale
bando auto 2024

Gli incentivi nazionali sono cumulabili con quelli regionali, per cui in alcuni casi sarà possibile usufruire di entrambi.

Diverse critiche sono piovute su questa rottamazione, da una parte per l’esclusione delle auto termiche, dall’altra per l’esclusione di quasi metà dei cittadini che non risiedono in comuni FUA. In proposito il Codacons scrive: “Questo significa che, indipendentemente dal reddito Isee, quasi la metà dei cittadini italiani è automaticamente esclusa dal bonus per le auto elettriche, non risiedendo in una zona urbana funzionale – denuncia il Codacons – Cittadini ingiustamente discriminati, che magari dispongono di vecchie auto inquinanti e avrebbero voluto beneficiare dell’incentivo per acquistare una vettura green. Un paradosso se si considera che in Italia l’età media dei veicoli è salita del 2024 a 12,8 anni, e ben una vettura su 4 (il 24% del totale) rientra nella categoria più inquinante (Euro 0-3).” comunicato stampa del Codacons cliccando qui)

Il fondo è di 600 milioni e date le premesse è intuibile che non dovrebbe presentare le criticità dovute ad accaparramenti da parte di soggetti aziendali, visto che è ammesso l’acquisto di 1 sola auto per persona fisica, e di un solo beneficiario per nucleo familiare (mentre per le microaziende il limite è di 2 furgoni).

Al momento la piattaforma SOGEI che gestirà le prenotazioni degli incentivi non è ancora pronta, e quindi bisognerà aspettare che questa venga predisposta per poter concretamente prenotare gli incentivi. Alcuni commentatori suggeriscono Ottobre come possibile mese di inizio. Staremo a vedere.

Per chi vuole controllare se risiede in un comune FUA, può scaricare il file xls qui sotto e impostare la ricerca del proprio comune nella colonna B

Autore: Alberto Padovani
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