Ritirata la sanatoria del Decreto Autovelox, via libera ai ricorsi

Il Ministero dei Trasporti ha capitolato, ritirando dopo appena due giorni il Decreto Autovelox che “omologava” d’ufficio tutti gli autovelox illegali posteriori al 2017. La vicenda, che ha del grottesco, si è consumata dal 20 al 23 Marzo.
Partiamo dal dato di fatto: nessun autovelox (o Tutor) in Italia è “debitamente omologato” come prevede l’articolo 142 comma 6 del Codice della Strada. Tutti gli autovelox in Italia sono illegali. Ed anche i Telelaser ed i Photored. La Cassazione ha recentemente ribadito il concetto (Marzo 2025) condannando per frode e falso un imprenditore che aveva noleggiato dispositivi approvati ma non omologati, e confermando il sequestro preventivo dei dispositivi illegali. Nel frattempo, in questa situazione di incertezza anche penale per gli amministratori che utilizzano tali strumenti alcuni Comuni avevano deciso di spegnere i propri autovelox (ne abbiamo parlato qui)
Il Mit di Matteo Salvini aveva già trasmesso a Bruxelles per la l’approvazione della procedura Tris, la bozza del decreto che avrebbe dovuto “omologare” d’ufficio 12 modelli di autovelox approvati dopo il 2017. I modelli , nelle intenzioni del ministero sarebbero stati omologati d’ufficio dal decreto senza alcuna prova tecnica. Come stabilire che un bambino di 12 anni è alto 1, 55 metri senza misurarlo.
Quali sono i 12 modelli che Salvini voleva sanare?
ecco l’elenco:
- Celeritas Mse 2021 Decreto Dirigenziale n. 401 del 19/08/2024
- Tutor 3.0 decreto dirigenziale n. 305 del 20/06/2024
- Vergilius Plus decreto dirigenziale n. 149 del 27/03/2024
- Celeritas Mvd 2022 decreto dirigenziale n. 290 del 25/07/2023
- Vrs Evo 2 decreto dirigenziale n. 271 dell’11/07/2023
- T-Exspeed Decreto dirigenziale n. 236 del 05/06/2023
- K53800_Speed decreto dirigenziale n. 549 del 21/12/2021
- Tcs – Traffic Control System decreto dirigenziale n. 378 del 09/09/2021
- Autosc@n Speed decreto dirigenziale n. 356 del 18/08/2021
- Celeritas Mvd 2020 decreto dirigenziale n. 349 del 16/08/2021
- Aguia Red & Speed decreto dirigenziale n. 48 del 01/03/2021
- Velocar Red&Speed Evo M decreto dirigenziale n. 5240 del 31/08/2017
Dopo 3 giorni il decreto viene ritirato, “sospeso in attesa di approfondimenti” scrivono con pudore dal Mimit.

Ma quanti sono i modelli di autovelox che operano sulle strade italiane?
“Mi chiede quanti sono i tipi di velox in totale? Oltre cento”. E cosa accadrà per tutti quelli che sono precedenti alla data spartiacque? “Dovranno essere disattivati, nelle more dell’istanza di omologazione – è la previsione del comandante -. Entro sei mesi dall’entrata in vigore del decreto, i produttori potranno fare richiesta per mettersi in regola” informa il comandante dei vigili di Verona Luigi Altamura (vedi l’intervista al Quotidiano Nazionale qui)
Perchè Salvini ha ritirato il decreto? Le ipotesi che circolano sono varie, da una bocciatura sostanziale a Bruxelles nella procedura Tris, alle chiamate furibonde di lupi famelici affamati che campano di multe e verbali spillati illegalmente ai cittadini e che rivestono la carica di sindaco. Infatti in seguito al decreto come spiega Altamura avrebbero dovuto spegnere la gran parte dei dispositivi, rinunciando a queste entrate.

Ed ora, ritirando il decreto, le multe rimangono illegali (come sempre sono state) ma non riceveranno istruzioni di disattivazione potendo far leva sulla pregressa approvazione (priva di omologazione) degli stessi operata a suo tempo dal prefetto.
Morale? Chi farà ricorso correttamente si vedrà annullare le sanzioni, mentre chi non lo farà (ed è la maggioranza) continuerà ad ingrassare i comuni pagando i verbali ottenuti tramite dispositivi fuori norma, che ricordiamolo, non misurano le velocità realmente percorse dagli automobilisti.
Giorgio Marcon, il perito che lavora nel pool del Centro tutela legale – “nessun autovelox ma neanche telelaser o photored è a norma”, aveva dichiarato già ad aprile 2024 – ora ribadisce: “Un decreto del ministero non può superare la legge e soprattutto le sentenze della Cassazione. L’ultima che ribadisce questo concetto risale al 14 marzo. Faremo di nuovo richiesta al Mit per essere presenti al tavolo tecnico sugli autovelox. Non è vero che non vogliamo la sicurezza stradale. Ma gli strumenti devono essere a norma”. Se si chiede ai cittadini di rispettare le regole bisogna dare il buon esempio, è il ragionamento. “La soluzione? Un decreto legge per la prima certificazione metrologica legale”. vedi l’intervista del perito Giorgio Marcon su Quotidiano Nazionale qui)
Vi sembrano cavilli? No. Con gli strumenti attualmente in uso alle forze dell’ordine è possibile intervenire a cambiare le impostazioni e settaggi da remoto, anche da terzi, e questo a quanto raccontano alcune associazioni di utenti strada accade “fatalità” a ridosso della taratura periodica dello strumento, imposta per legge.