Proteste contro il Nuovo Codice della Strada riformato
Dopo le prime due settimane dall’entrata in vigore si susseguono prese di posizione e proteste contro il Nuovo Codice della strada riformato dal Ministro Salvini.
Gli aspetti disciplinati dalla Legge 177 del 25 novembre 2024 sono molteplici. Recentemente è scesa in campo Federcontribuenti sull’annosa questione dell’accertamento della guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti“, che per come è stato riformulato l’articolo 187 del Codice della Strada (ove scompare la condizione di alterazione psicofisica al momento della guida) criminalizza almeno 15 milioni di automobilisti che assumono farmaci sia banco o prescritti dal medico (vedi l’allarme lanciato dalle ASL qui) e arricchisce il trasporto conto terzi.
Federcontribuenti, riscrivere l’articolo 187
L’associazione dei contribuenti ad esempio, “sottolinea come tale normativa possa diventare un meccanismo punitivo indiscriminato, favorendo indirettamente settori come il trasporto pubblico, i taxi e gli NCC, ma a discapito della libertà di movimento dei cittadini. Per tali ragioni l’associazione chiede al legislatore e al Governo di intervenire urgentemente per modificare l’articolo 187, garantendo innanzitutto una distinzione tra residui di sostanze e stato di alterazione attuale: gli accertamenti devono essere in grado di verificare se il conducente sia effettivamente in stato di alterazione al momento del controllo, e non se vi siano tracce residuali non influenti sulla capacità di guida” (vedi il comunicato di Federcontribuenti qui).
Come abbiamo sottolineato sin da subito noi di Bloccoauto (vedi un nostro articolo sulla questione qui) anche Federcontribuenti è indignata che “cittadini onesti, già provati da condizioni di salute o da terapie mediche, vengano trattati come criminali. È tempo di un intervento legislativo che riporti equilibrio, equità e giustizia in una normativa che, così com’è, rischia di diventare un boomerang contro il buon senso”
Polizia Municipale: Test antidroga positivi con molti farmaci
Ecco cosa dice il nuovo Comandante della Polizia Locale di Livorno Joselito Orlando oggi 27 Dicembre alla giornalista de “Il Tirreno” che lo intervista:
(Il Tirreno): Una norma molto criticata è quella che punisce chi guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti, anche se non è alterato e anche se la sostanza è banale paracetamolo, che c’è anche nella Tachipirina.
(J.O.)«Prima dovevi essere alterato, ora basta l’assunzione. Il ministero il 20 dicembre è uscito con una circolare per chiarire alcuni aspetti di questa norma, ma probabilmente tornerà ancora con altre circolari perché, sì, ci sono dei casi come appunto il paracetamolo che si trova nella Tachipirina, o altri medicinali».
(Il Tirreno): Avete avuto casi di automobilisti trovati positivi, a cui è stata sospesa la patente?
(J.O.) «Questi controlli vengono effettuati solo a seguito di incidente stradale, perché per rilevare la presenza di queste sostanze non ci sono strumenti come è l’etilometro nel caso dell’alcol. Abbiamo dei piccoli kit per le verifiche, ma la prova provata resta l’analisi del sangue»
(Fonte: Iltirreno.it)
Questo significa che le forze di polizia stanno aspettando la fornitura dei dispositivi per la raccolta dei campioni salivari da inviare ai laboratori, che certificheranno secondo la nuova legge, la presenza di droga (nonostante in molti casi saranno farmaci) in autonomia, senza medici. Nel frattempo continueranno a inviare i fermati “sospetti” (per positività al primo test salivare o qualunque altro motivo) presso ospedali o strutture convenzionate per l’esame del sangue sotto supervisione medica.
Circolare del Ministero dell’Interno sulle modalità di accertamento della “guida dopo l’assunzione di sostanze stupefacenti”
Con la Circolare del 20 Dicembre 2024 il Ministero dell’Interno detta le prime linee sugli accertamenti del Nuovo Codice della Strada appena riformato riguardo guida ed droghe.
Stabilito che gli accertamenti analitici di secondo livello (quelli che fanno fede per gli agenti di P.S. al fine di comminare le sanzioni) vengono eseguiti dopo un test di screening portatile positivo, oppure per qualsiasi motivo che porti l’agente a sospettare l’uso di sostanze del guidatore (in pratica quando vuole il poliziotto o carabiniere) oppure in caso di incidente con necessità di cure mediche, la circolare chiarisce che:
“L’accertamento di tipo analitico, per espressa previsione dei commi 2-bis e 3, può essere eseguito su:
– campioni di fluido del cavo orale prelevati su strada, anche in caso di incidente, dagli organi di polizia stradale di cui all’art. 12, commi 1 e 2, cds;
– campioni di liquidi biologici prelevati in strutture sanitarie fisse o mobili afferenti ai predetti organi di polizia stradale o presso strutture sanitarie pubbliche o private accreditate.
In merito alla prima modalità di raccolta dei campioni di fluido del cavo orale, il comma 2-bis prevede l’adozione di una direttiva interministeriale(97) per la definizione delle modalità di prelievo.
Pertanto, fino a quando non verranno adottate tali disposizioni tecniche, rimangono valide le consuete modalità di raccolta che presuppongono l’intervento di personale sanitario di strutture fisse o mobili afferenti agli organi di polizia stradale o di strutture pubbliche o private accreditate, ai sensi del comma 3.
In caso di incidente stradale, rimane in ogni caso ferma la consueta procedura che consente agli organi di polizia stradale di richiedere, alle strutture sanitarie dove vengono trasportati i conducenti coinvolti che necessitano di cure mediche, l’effettuazione degli accertamenti analitici di secondo livello ed ottenere la relativa certificazione, ai sensi dei commi 4 e 5.” (leggi tutta la circolare qui).
Corsa per far dichiarare illegittima la Legge. I radicali si autodenunciano
Dopo la valanga di critiche da parte di avvocati ed associazioni sulla palese illegittimità costituzionale della Legge di riforma del Nuovo codice della strada varato dal Governo, ecco partire le prime azioni concrete di “disobbedienza civile” per arrivare a far dichiarare illegittima la Norma.
Sabato 21 dicembre il segretario dei Radicali Filippo Blengino ha fumato cannabis e giorni dopo si è messo alla guida autodenunciandosi presso la Polizia Locale di Roma, poiche risultava ancora positivo al THC (nonostante fosse perfettamente lucido)
Nell’ordinamento Italiano la questione di incostituzionalità di una norma può essere sollevata solo da un giudice nel corso di un procedimento. Blengino ha dovuto quindi commettere un reato a rigore del Nuovo Codice della Strada e autodenunciarsi per far partire l’iter giudiziario che terminerà, sperano i suoi autori, davanti alla Corte Costituzionale.