Lo scaricabarile nel Blocco ai diesel Euro 5

Abbiamo letto in questa ultima settimana diversi articoli sui media riguardo il prossimo blocco ai diesel Euro 5 che dovrebbe entrare in vigore ad Ottobre 2025. Tutti all’unisono ricordare che il tempo sta per scadere per questi quasi 3 milioni e mezzo di veicoli. Ma cerchiamo di capire cosa sta succedendo in realtà .
Nel periodo che va dal 1 Ottobre al 30 Marzo le 4 regioni del Bacino Padano (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte) hanno concordato di stabilire limitazioni comuni alle varie categorie ambientali di auto e veicoli commerciali. I Presidenti delle Quattro Regioni hanno deciso qualche anno fa che l’auto non appartiene più a quei cittadini che pagano bollo, passaggio di proprietà , revisioni e le accise sui carburanti più scandalose del mondo, l’auto dei cittadini è nella loro disponibilità . E hanno così stabilito una “road map” di espropriazione della libertà di circolazione dei propri cittadini, con una tabella di marcia che potete consultare qui (leggi l’accordo di Bacino Padano) e che prevede dal 1 Ottobre del 2025 il divieto di circolazione all’interno di una marea di comuni anche in assenza di sforamenti dei PM10 (Allerta Verde) per le Auto Diesel Euro 5 oltre alle euro 4 , 3, 2, 1 e 0 già colpite da questo divieto.
Ogni Regione ha provveduto poi ad allargare il periodo di limitazione, o anticipandolo al 15 Settembre come il Piemonte, o dilatandolo fino al 30 Aprile come il Veneto, e stabilire internamente deroghe a vantaggio di particolari percorsi o categorie di possessori. Lombardia e Piemonte hanno poi completamente eliminato qualsiasi deroga compresa quella per usare l’auto per andare a lavorare. Insomma una guerra totale alle fasce più vulnerabili della società .
Il Veneto prova a scaricare la colpa dei Blocchi
Fidando sulla memoria corta della gente l’Assessore all’ambiente del Veneto Giampaolo Bottacin ha provato a scaricare la colpa di questi blocchi sul governo centrale col comunicato di ieri 4 Giugno: “Si tratta di una misura restrittiva obbligatoria non decisa dalla Regione del Veneto, ma che è stata prevista da una norma dello Stato, il DL 121/2023, per le sole Regioni del Bacino Padano (Veneto, Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna) e conseguentemente inserita nel Piano Regionale per la Tutela e il Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA)…” (evidenziatura nostra- leggi il comunicato qui).

Basta ricordare che l’Accordo di Bacino Padano, voluto e firmato dall’attuale Presidente Zaia( insieme agli altri 3 colleghi padani) è stato siglato nel 2017 e già allora veniva previsto il blocco ai diesel Euro 5 da attuarsi a partire dal 1 Ottobre 2025
Il Ministro Salvini sta tentando di scongiurare…
Nel frattempo “Il ministro dei trasporti Matteo Salvini mette nel mirino la stretta in arrivo in autunno in diverse Regioni per le auto diesel Euro 5. <<Stiamo cercando di scongiurare>> il blocco, annuncia il leader della Lega e vicepremier, che prepara il terreno per un possibile nuovo intervento dell’esecutivo…”Da ministro dei trasporti non ritengo che la sostenibilità passi attraverso la condanna di chi usa l’automobile, la moto o il furgone per andare a lavorare”, ha spiegato Salvini: “Quelle – ha aggiunto – sono fesserie, sono follie che avvantaggiano altri mercati” (leggi l’Ansa qui)

Insomma di fronte al Moloch incombente del Blocco Euro 5 creato dal nulla dai burocrati regionali d’intesa col Ministero dell’ambiente, (quasi tutti degli stessi schieramenti politici) ora stanno cercando di mettere una qualche foglia di fico a questi provvedimenti “fermo restando che il Governo si è impegnato con l’UE per la riduzione dello smog”. Riduzione dello smog, che va ricordato, si otterrebbe principalmente lavando le strade, visto che la sua produzione è per lo più di origine naturale come ha mostrato l’andamento delle polveri durante il lockdown del 2020 (vedi qui).
E dunque dobbiamo aspettare una qualche novità a breve sui blocchi alle Euro 5 Diesel.
Dal Piemonte filtra qualche indiscrezione
Ci sarà un rinvio del blocco al 2026? A sentire le indiscrezioni sembra poco probabile ma saremmo lieti di venir smentiti.
Purtroppo sentiamo circolare troppo la parola “lavoratori” abbinata al blocco Euro 5 per non sospettare che tutto si ridurrà nel riassegnare per qualche mese la deroga del il percorso casa lavoro, o peggio, nell’aumentare di 1000/2000 km annui il guinzaglio del Move-in per chi avrà l’ardire di installarlo sulla propria vettura. La deroga per lavoro è tutt’ora prevista in quasi tutti i comuni del Veneto e dell’Emilia, mentre è stata eliminata da Lombardia e 2 anni fa dal Piemonte

“Come sottolinea Matteo Marnati, assessore all’ambiente della regione Piemonte, bisogna garantire la riduzione delle emissioni ma contestualmente non limitare totalmente la circolazione a centinaia di migliaia di lavoratori” (vedi l’articolo di Hd Motori qui).
L’impostazione del Governo rimane la stessa impostazione punitiva inaugurata dai 4 presidenti di Regione e ora seguita anche dalle Grandi città del Centro Sud, con le grandi ZTL di Roma, Napoli, Palermo, Firenze.
La libertà di circolazione dei cittadini non può essere sottoposta alle follie di Governatori o Sindaci che decidono chi può circolare in auto e chi no su ampie zone delle rispettive amministrazioni. Soprattutto in considerazione che la scusa per limitare la circolazione dei cittadini è costituita da una bugia colossale, quella del contributo sostanziale delle attività antropiche ai livelli delle polveri sottili dell’aria, smentita clamorosamente durante il Lockdown di 5 anni fa. Per uscire da questo incubo occorre togliere tutti i divieti di circolazione selettivi, ridare libertà ai cittadini e rilanciare così tutto il comparto dell’auto usata.
