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12 Marzo 2025

Federmetano pronte le Fiat Panda Hybrid a Biometano

panda hybrid a biometano

Federmetano ha consegnato ieri le prime Fiat Panda Hybrid a Biometano, nell’ambito di un progetto partito lo scorso Settembre e che ha coinvolto diverse aziende del settore, per rendere disponibile un’alternativa immediatamente fruibile e a basso impatto ambientale. Il Metano è stato abbandonato di da tutte le case automobilistiche per le auto di nuova immatricolazione (nel 2024 si sono registrate le immatricolazioni delle ultime 1.247 auto rimaste sui piazzali)

“La sinergia tra ME-TRA SpA, operante nelle zone di Sassuolo e di Genova, il rivenditore di kit di trasformazione Dinamica Ecoservizi Srl, il costruttore di kit Ecomotive Solutions, ed il concessionario Fiat Autostile di Reggio Emilia e provincia, ha consentito di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Inoltre, altre aziende stanno promuovendo l’iniziativa in tutta Italia.
Nello specifico, unendo il powertrain ibrido della Panda all’alimentazione a biometano si ottengono percorrenze pari a 33 km con un kg di questo carburante, generando, nel contempo, un abbattimento delle polveri sottili ed ottenendo emissioni di CO2 pari a zero: un risultato, in base a quanto comunicato da Federmetano, ampiamente superiore a quello dei veicoli elettrici a batteria (BEV)”
“Il carburante biometano – spiega il presidente di Federmetano Dante Natali – è un’alternativa infinitamente meno costosa e di immediata fruibilità per l’utenza, vista la rete di oltre 1.600 punti vendita già esistenti, alla portata di tutti, visti i costi molto inferiori rispetto ai BEV e permette, da subito, di ottenere una riduzione delle emissioni di CO2″. Per questo il presidente dell’associazione sottolinea quanto possa essere rischioso puntare esclusivamente sull’elettrico e sull’idrogeno.” (Fonte: Ansa)

panda hybrid a biometano
Il piazzale di Autostile Spa a Reggio Emilia

Fiat Panda Hybrid a Metano, caratteristiche tecniche

Nel dettaglio quali sono le caratteristiche di questa Fiat Panda Hybrid trasformata col Kit a Metano con bombole CNG1 in acciaio:

Panda Hybrid a Biometano
Revisione ad una Panda a Metano

Carrozzeria:
Tipologia: city car  3 porte, 4 posti
Serbatoio benzina: 35 Litri

Motore:
Alimentazione: benzina
Cilindrata: 3 cilindri, 1000 cc., 12 valvole aspirato*
Potenza 52 kw ( 70 cv ) Trazione/Cambio: anteriore/manuale 6 rapporti

ECOLOGIA

Omologazione Antinquinamento: Euro 6

Impianto metano:
Tipologia installazione: Bivalente (benzina o metano)
Tipologia impianto: Sequenziale Fasato
Serbatoio metano: 10,65 Kg ca. (60 Litri)
Posizionamento bombole: due bombole piano di carico totale Lt. 60
Marca costruttore bombole: Faber
Omologazione bombole: DGM/ECE/ONU R110, tipologia CNG-1

Consumi:
Ciclo combinato a metano: 33 km/ Kg – autonomia ca 350 km

* dati forniti dalla rivista Al Volante
** a metano, dati elaborati da Federmetano

(Fonte: Federmetano)

Biometano, strategia Italiana di sviluppo dei carburanti alternativi

Il Presidente di Assogasmetano, Flavio Merigo, illustra in una intervista alla rivista Watergas perchè l’Italia può puntare sul Biometano per soddisfare i i requisiti stabiliti dalla Commissione Europea per lo SVILUPPO DEL MERCATO DEI CARBURANTI ALTERNATIVI e dell’Economia Circolare che si riassumono in questi punti:

  1. Disponibilità immediata: Le infrastrutture esistenti per il gas naturale possono essere utilizzate anche per il biometano, evitando costosi investimenti in nuove reti di distribuzione. Ciò consente una transizione rapida e senza discontinuità.
  2. Riduzione delle emissioni: L’utilizzo del biometano permette una significativa riduzione, fino
    all’azzeramento, delle emissioni di CO2 equivalente rispetto ai combustibili fossili. L’uso del biometano prodotto da scarti organici non solo contribuisce alla gestione sostenibile dei rifiuti, trasformandoli da problema ambientale in risorsa energetica ma consente di ottenere un bilancio climatico negativo. Ad esempio, un veicolo a metano tradizionale emette circa 60 gCO₂eq/Km, mentre utilizzando biometano derivato da scarti si può arrivare a -150 gCO₂eq/Km. Questo risultato è possibile grazie al CCAS (Cattura e Stoccaggio del Carbonio Biogenico), che permette di trattenere la CO₂ prodotta nel ciclo di vita del biometano e di evitare il rilascio del metano generato dagli scarti organici. In questo modo, il biometano non solo sostituisce i combustibili fossili, ma assorbe virtualmente CO₂ dall’atmosfera, contribuendo concretamente alla lotta contro il cambiamento climatico.”
  3. Sviluppo dell’economia circolare: Il biometano è parte integrante di un modello circolare: valorizza i
    residui organici e li reinserisce nel ciclo economico, generando energia e riducendo al contempo la dipendenza dall’estero per le forniture energetiche.
  4. Impatto positivo sul settore agricolo: Il biometano offre agli agricoltori un’opportunità per diversificare le entrate, grazie all’uso dei sottoprodotti agricoli e dei reflui zootecnici, riducendo al contempo il loro impatto ambientale.


    L’Italia punta quindi sul “biometano nel quadro delle strategie di decarbonizzazione come, ad esempio, il riconoscimento dello status di ZERO EMISSION VEHICLE (ZEV) ai veicoli alimentati a biometano perché è un dato di fatto, reale e non ideologico come quello dei veicoli elettrici.

    Secondo Merigo il biometano è una soluzione al fallimento dell’elettrico perchè “offre una soluzione immediata e pragmatica per affrontare la crisi climatica e garantire una transizione energetica equa e sostenibile. Non è il futuro: è il presente, e il suo utilizzo deve essere prioritizzato per ridurre le emissioni, rafforzare l’indipendenza energetica e promuovere l’economia circolare. Ora è il momento di agire soprattutto in Italia, uno dei maggiori produttori di Biometano, considerando che, già ora, la quantità di biometano prodotto per i trasporti pareggia i consumi del parco circolante talché si
    può già considerare per il parco dei veicoli alimentati a metano abbia già raggiunto gli obiettivi della UE fissati per il 2035″ (vedi l’intervista completa su Watergas cliccando qui)

Autore: Alberto Padovani
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