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9 Luglio 2025

Diesel rinviato il Blocco Euro 5 al 2026, ma non in tutti i casi

blocco euro 5 al 2026

E’ stato rinviato, per i veicoli a Diesel, il blocco Euro 5 al 2026, grazie all’approvazione di un emendamento alle Commissioni Ambiente e Trasporti della Camera del Decreto Infrastrutture (D.L. 73 /2025) a firma del Capogruppo della Lega Riccardo Molinari.

L’emendamento all’articolo 5 prevede importanti novità riguardo la possibilità di limitare la circolazione ai soli Diesel Euro 5 di autovetture e veicoli commerciali (N1, N2, N3). L’emendamento entrerà in vigore, una volta che Camera e Senato avranno votato il testo riformato del D.L. Infrastrutture (per seguire l’iter parlamentare clicca qui). Descriveremo qui in dettaglio in cosa consiste questo “rinvio” e quali saranno presumibilmente le ricadute complete sui provvedimenti scatenati da regioni e Comuni contro gli automobilisti, una volta che questi adotteranno i relativi provvedimenti attuativi.

Cosa Stabilisce l’emendamento approvato

  • Le limitazioni dovranno riguardare prioritariamente i centri superiori ai 100.000 abitanti (e non più 30.000)
  • Il blocco strutturale per gli Euro 5 Diesel (auto e commerciali N1 N2 N3) è prorogato automaticamente al 1 Ottobre 2026, ma la Regione può anticiparlo al 1 Ottobre 2025 se aggiorna il proprio Piano regionale di Risanamento e Tutela dell’Atmosfera in questo senso prima di quella data
  • Dopo il 2026 le Regioni potranno rinviare ulteriormente il blocco strutturale dei Diesel Euro 5 a patto di prevedere “misure compensative idonee a raggiungere livelli di riduzione delle emissioni inquinanti coerenti con i vincoli derivanti dall’ordinamento euro-unitario”
blocco euro 5 al 2026
Il capogruppo alla camera della Lega Riccardo Molinari

Quali comuni non dovranno più emanare i Blocchi

I comuni sotto i 100.000 abitanti non dovranno più emanare i Blocchi quindi? La risposta purtroppo è No.

Tutti i comuni che fanno parte dei cosiddetti “Agglomerati” (ossia i comuni della cintura del comune capoluogo individuati dalle Regioni) anche se constano di una popolazione di 3000 anime continueranno a bloccare le auto. Gli unici comuni che questa novità esenta dal limitare la circolazione ai cittadini sono quelli con popolazione superiore ai 30.000 ma inferiore ai 100.000 che ricadono fuori dai vari Agglomerati.

Facciamo un esempio in Veneto:
Schio, Bassano del Grappa, Conegliano, Castelfranco Veneto, Montebelluna, Chioggia, San Donà di Piave non dovranno più emettere i blocchi a rigore dello schema regionale più restrittivo ma potranno emettere i blocchi più leggeri (da Euro 0- a Euro 2). Per tutti gli altri comuni si continua come prima

Il Diesel Euro 5 quando è bloccato

Il testo dell’emendamento parla di rinvio del Blocco strutturale dei diesel Euro 5. Questo significa che i blocchi temporanei a questo tipo di veicoli rimane inalterato. Quali sono i blocchi temporanei? Quelli in Allerta Arancio ed Allerta Rossa.

Quindi, salvo sorprese da parte di Comuni e Regioni, ci aspettiamo che i Diesel Euro 5 rimarranno liberi di circolare durante le Allerte Verdi, mentre saranno multabili nei giorni di Allerta Arancio e Allerta Rossa. Esattamente come per la stagione passata.

Diesel Euro 4 e precedenti

Rimane in piedi la Normativa attuale con i blocchi dal Lunedì al Venerdì dalle 8.30 alle 18.30 nei comuni degli Agglomerati in Veneto ed Emilia Romagna e Piemonte, dalle 7.30 alle 19.30 in quelli della Lombardia, e dalle 8.00 alle 19.00 a Torino e comuni metropolitani, che si estende a festivi e week-end in caso di allerta Arancio e Rossa.

Il nodo delle Telecamere

Fino ad ora le sanzioni per l’inosservanza dei blocchi antismog sono fioccate nei comuni che hanno predisposto un sistema di videosorveglianza appositamente calibrato per questa infrazione. Milano con le telecamere su tutti i varchi di Area B sta facendo da modello per questo sistema di prigione a cielo aperto automobilistica.

Firenze ha predisposto le telecamere sul suo perimetro di varchi (anche se il blocco colpisce solo fino alle Euro 3), Roma ha già installato le telecamere sui varchi della Fascia Verde ma non sono ancora in funzione al momento in cui scriviamo, mentre non abbiamo notizie certe su Torino.

I Comuni possono limitare instaurare queste ZTL ambientali?

Il sistema diabolico architettato da Governo, Regioni e Comuni per bloccare selettivamente la circolazione di certe categorie di veicoli (perfettamente in regola con omologazione, revisioni, bolli) va sotto il nome di ZTL ambientali e abbiamo parlato diffusamente di questo inferno qui

La risposta è sì, a patto che tale Zona a Traffico Limitato sia prevista nel Piano Urbano del Traffico e nel Piano Generale del Traffico Urbano, che vanno aggiornati ogni 2 anni. Tale obbligo è previsto all’articolo 36 del Codice della Strada che è la Legge di riferimento della circolazione stradale.

Ebbene quasi tutti i comuni del Veneto, ad esempio, non hanno nè un PUT nè un PGTU, e tanto meno i pochi che l’hanno predisposto hanno un PTU aggiornato. Vedi la segnalazione di Altvelox al riguardo qui (Multe illeggittime ZTL- Altvelox)

Mettere i cittadini gli uni contro gli altri

La nuova mossa del Governo è sicuramente un migliorativo rispetto al testo dell’accordo di Bacino Padano che prevedeva al 1 Ottobre 2025 il blocco degli Euro 5 in via strutturale (vedi l’accordo di Bacino Padano qui)

Ma le misure compensative riguardo le emissioni di PM10 previste dalla norma di rinvio presuppongono un attacco da parte delle Regioni alle abitazioni, ovvero ai sistemi di riscaldamento a gas o biomasse delle case (caminetti e stufe a legna o pellet). Continuando la farsa dell’origine “antropica” delle polveri sottili, dopo ciò che è successo durante il Lockdown 2020 con gli scandalosi dati proprio sui PM10 (vedere per credere qui) il Governo si appresta a gestire come Ponzio Pilato un conflitto fra cittadini detentori di auto Diesel Euro 5 e possessori di stufe e caminetti che dovrà essere risolto a livello Regionale. (vedi anche il nostro articolo sul punto)

Un conflitto a suon di tasse, multe e controlli basati sul nulla, perchè fermare una auto in garage o tenere spenta una stufa d’inverno non abbasserà neanche di uno Zerovirgola i fenomeni di accumulo nell’aria visto che Arpav stessa li ha riconosciuti in quel fatidica estate 2020 essere di origine naturale

Autore: Simone Burri
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