Dazi auto elettriche cinesi. Per colpire l’industria alimentare Ue.
Approvato il Regolamento Ue, dal 1 Novembre sono ufficiali i nuovi Dazi auto elettriche prodotte in Cina. Essi riguardano qualsiasi auto (M1 trasporto persone) prodotta per i prossimi 5 anni nello Stato del Dragone da qualsiasi marchio: Europeo, cinese o americano. Ma con aliquote differenti:
Tesla | 17,8% |
BYD | 27% |
Geely | 28,8% |
SAIC | 45,3% |
Costruttori collaborativi | 30,7% |
Costruttori non collaborativi | 45,3% |
Come avevamo già spiegato in un altro articolo (vedi qui) l’Ue applicava già il 10% su tutte le auto cinesi a batteria, e ieri sono stati innalzati al livello indicato in tabella.
I giornali si accapigliano per capire cosa mai succederà adesso sui listini di questi veicoli: indubbiamente saliranno, e ogni gruppo e Marchio stabilirà quanto scaricare sul consumatore europeo questa nuova gabella e quanto decurtare invece dai guadagni aziendali. Ma quale impatto avrà concretamente sulle tasche degli italiani e degli Europei? Risibile, almeno per noi italiani.
Non è questione di stabilire se l’auto prodotta in Cina è già stata scaricata sui terminal Europei (nel qual caso è soggetta al vecchio dazio e non al nuovo) o meno. C’è solo da constatare quante auto elettriche sono state acquistate in Italia nel 2024 e da chi. Di queste, quelle prodotte in Cina subiranno con buona probabilità un rialzo di prezzo parziale.
Dazi Auto elettriche cinesi: quante sono?
Ma stiamo parlando di numeri abbastanza effimeri in cui la parte del leone la fa Tesla, che ha l’incremento di dazio inferiore (+7,8%). Ed ecco la cifra: 48.425 immatricolazioni auto BEV dal 1 gennaio al 30 Settembre 2024. Di queste una parte consistente subirà il nuovo Dazio Ue.
Quasi nessuna di queste auto è prima auto e poche seconda auto di famiglia. La gran parte degli acquirenti è rappresentata da famiglie facoltose con i pannelli fotovoltaici, e che possiede già altre 2 auto “sicure” (ovvero a combustibile fossile) in famiglia, ed ha deciso di provare anche questa novità .
Ma allora perchè questa attenzione mediatica da settimane sui dazi alle elettriche cinesi?
Il varo di questi dazi causerà le contromisure cinesi che colpiranno fortemente diversi prodotti dell’industria alimentare Europea, come ha già preannunciato Pechino. L’Ue con questa misura poco più che simbolica causerà un ennesimo ridimensionamento produttivo in questi prodotti:
- Cognac francese
- Vino francese (e forse italiano)
- carne di Maiale (soprattutto spagnola)
- prodotti lattiero caseari
- Auto tedesche
(vedi i controdazi cinesi allo studio qui)
La Commissione Ue imputa alla Cina i sussidi alle proprie Case Madri costruttrici, sovvenzioni che alterano il mercato delle auto elettriche rispetto alle concorrenti Europee. Ma si guarda bene dal prendere in considerazione le vagonate di miliardi in ricerca e sviluppo incassati dai Brand Europei per sviluppare i “motori” a pile tanto cari alla Transizione Green. La Cina intende rimandare al mittente una serie di beni alimentari europei che, a differenza delle auto elettriche cinesi (snobbate dagli automobilisti del Vecchio Continente) hanno una larga diffusione in Cina. Sembra l’inizio di un gioco assurdo in cui uno dei due contendenti decide la propria mossa in base al massimo danno che può recare a se stesso.