Blocco auto Diesel, fra i Comuni Veneti c’è chi dice No!

Bloccoauto monitora tutti i comuni che per la Regione Veneto dovrebbero attuare il Blocco Auto diesel (dagli Euro 5 in giù in allerta Arancio) e quello dei Benzina (dall’Euro 2 in giù in allerta Arancio), pubblicando le Ordinanze e lo schema deroghe Comune per Comune nella sezione del Menu “Tutti i Blocchi“.

Abbiamo fatto una ricognizione per capire se tutti i Comuni che la Regione “obbligherebbe” ad adottare queste odiose limitazioni alla libertà di circolazione dei cittadini hanno adottato i cosiddetti Blocchi Antismog con ordinanza comunale oppure no.

Scriviamo “Obbligherebbe” perchè nella Delibera Regionale che individua i comuni degli “Agglomerati” provinciali (l’insieme dei comuni della cintura urbana che devono bandire i Diesel Euro 4 di base e gli Euro5 nei giorni di sforamento, per capirci) e di quelli sopra i 30.000 abitanti, è espressamente previsto che questi debbano essere collegati in maniera integrata al sistema di Trasporto Pubblico Locale della città, in modo da permettere ai cittadini di spostarsi senza auto. Provi, chi abbia l’ardire, a recarsi da Mezzane a Verona, o da Maserà a Padova a in autobus e ci dica se questa odissea potrebbe ripetersi e con quale scelta di corse, tutti i giorni lavorativi. (Clicca qui per vedere gli Ambiti Territoriali dei Blocchi in Veneto)

Ebbene abbiamo trovato diversi comuni che non hanno emanato questa Ordinanza per la stagione autunno-invernale 2024/2025, e il motivo principale comunicatoci è proprio la mancanza di una adeguata alternativa pubblica al trasporto privato.

Detto per inciso questa integrazione fra i trasporti pubblici cittadini e quelli dei comuni della provincia è sostanzialmente impossibile da realizzare, in un modello a insediamento abitativo diffuso come quello Veneto, il famoso policentrismo della Regione della Serenissima.

Un po’ di esempi del dissenso Comunale

I comuni tenuti al blocco antismog schematizzato nell’Accordo di Bacino Padano, in Veneto sono 81.

Mentre a Verona tutti e 15 si sono adeguati in questa imposizione (dopo l’uscita di scena di Fumane che ha fatto modificare la zonizzazione regionale proprio per mancanza di un sistema di trasporto pubblico alternativo all’auto privata), a Padova ci sono Cadoneghe, Saccolongo, Mestrino, Maserà di Padova che non hanno pubblicato alcuna ordinanza di limitazione alla circolazione dei cittadini.

A Treviso nè Roncade e nè Zero Branco risultano aver fatto altrettanto. In provincia di Venezia non abbiamo trovato l’ordinanza di Martellago. In provincia di Vicenza Arcugnano, Longare, Monteviale, Montorso, Zermeghedo e Lonigo non si sono adeguati in queste restrizioni ai cittadini.

In Particolare è da rimarcare l’Ordinanza di Lonigo, dove il comune contesta nero su bianco tutto l’impianto normativo sottolieando l’insignificanza del contributo del comune alla formazione delle PM10 dell’Agglomerato Vicenza e rimarcando che:

“il Comune di Lonigo dista dal Comune di Vicenza circa 24 chilometri;

• non esiste una dipendenza sul piano demografico;
• sul piano dei servizi e dei flussi di persone e merci la dipendenza non è diversa da quella di altri Comuni collocati in altre zone;
• il Comune di Lonigo non condivide con il Comune di Vicenza strumenti quali piano mobilità, piano del traffico, servizio pubblico di trasporti tali da poterlo considerare nel medesimo aggregato” (poi scaricare l’Ordinanza di Lonigo nella sezione Tutti i Blocchi – Vicenza del nostro sito)

Proteste contro le ZTL ambientali

Milano e Roma in particolare sono le due grandi città in cui è stata istituita una ampia fetta di territorio comunale sorvegliata da telecamere ai varchi per far rispettare i divieti dei blocchi. A Milano questa copre oltre il 70% del territorio comunale, mentre a Roma è la cosiddetta Fascia Verde, una Ampia area all’interno del Grande Raccordo Anulare. Torino e Bologna sono le altre due grandi città che stanno sperimentando queste forme di limitazioni molto impattanti. Soprattutto a Milano e Roma il malcontento ha portato i cittadini a protestare con diverse manifestazioni contro i provvedimenti.

Queste grandi porzioni di metropoli vengono definite ZTL ambientali ed il rischio prossimo venturo è che venga adottato anche per i comuni limitrofi delle città venete, lombarde, piemontesi ed emiliane la sorveglianza dei blocchi antismog tramite telecamere