App spia nei telefoni, Texas contro Assicurazioni auto
Lunedì 13 Gennaio lo Stato del Texas, nella persona del Procuratore Generale Ken Paxton ha citato in giudizio la società Allstate, accusando questa compagnia assicurativa di aver tracciato illegalmente i telefoni degli automobilisti per mezzo della sussidiaria Arity che sosteneva di possedere “il più grande database al mondo sui comportamenti di guida“.
“Allstate e Arity hanno pagato milioni di dollari alle app mobili per installare il software di tracciamento di Allstate”, ha affermato Ken Paxton, in una dichiarazione . “I dati personali di milioni di americani sono stati venduti a compagnie assicurative senza la loro conoscenza o il loro consenso, in violazione della legge. I texani meritano di meglio e chiederemo conto a tutte queste aziende”. (Fonte: NYTimes)
Allstate e Arity non hanno risposto alle richieste di commento.
App Spia nei telefoni una miniera per le assicurazioni
Il New York Times ha riferito l’anno scorso che le informazioni sul comportamento di guida delle persone venivano raccolte tramite app per smartphone, come Life360 e GasBuddy, e vendute ad Arity, una società di analisi fondata da Allstate. Arity è stata in grado di analizzare i dati raccolti dagli smartphone delle persone per determinare la frequenza con cui acceleravano, frenavano all’improvviso o erano distratti dai loro telefoni durante la guida. Ha utilizzato tale analisi per assegnare loro punteggi di rischio di guida.
“Le compagnie assicurative hanno quindi utilizzato i dati di quei consumatori per giustificare l’aumento dei premi assicurativi delle loro auto, negando loro la copertura o escludendoli dalla stessa”, secondo la causa del procuratore generale, che accusa le compagnie di aver violato le leggi sulla privacy dello Stato.
Secondo la causa statale, depositata presso la Corte distrettuale della contea di Montgomery, Arity possiede i dati sulla posizione, sugli spostamenti e sulla guida di oltre 45 milioni di americani che “non sono mai stati informati né hanno acconsentito” alla continua raccolta e vendita dei loro dati.
Per non farsi mancare niente, secondo l’accusa Allstate avrebbe anche acquistato dati sulla posizione dei veicoli direttamente dalle case automobilistiche, per determinare con maggiore accuratezza (e non in base alla posizione dei cellulari) quando i titolari di polizze stanno effettivamente guidando (Fonte: Zerohedge). Hanno potuto così confrontare i percorsi delle auto con quelli dei cellulari dei proprietari, Violando pesantemente la privacy dei loro clienti una seconda volta.
I Marchi coinvolti
In base al deposito della causa veniamo a sapere che i marchi coinvolti sono Toyota, Lexus, Mazda, Chrysler, Dodge, Fiat, Jeep, Maserati, e Ram
Sarebbe interessante capire quali modelli di auto comprendevano i traffici coinvolti, e quali programmi installati nell’auto fornivano questi dati di guida così precisi. E’ interessante comprendere che tutti i nostri percorsi di guida, accelerazioni e frenate comprese, vengono inviate sistematicamente alle case madri. Vengono inviate sistematicamente in tempo reale, vengono scaricate periodicamente dalle centraline durante interventi di manutenzione? Ricordiamo lo scandalo analogo delle auto elettriche del Gruppo Volkswagen appena scoppiato in Germania (ne abbiamo dato conto qui)
Lo scorso anno il Texas ha citato in giudizio anche la General Motors per la raccolta di dati di guida dei consumatori, in seguito a un rapporto del Times secondo cui la GM e altre case automobilistiche stavano vendendo informazioni sulle condizioni di guida delle persone al settore assicurativo.