2025 divieto di vendita auto benzina e diesel in Norvegia
Dal 1 Gennaio 2025 il governo scandinavo ha imposto il divieto di vendita delle auto benzina e diesel in Norvegia (e di tutte le motorizzazioni termiche in genere). Lo stato scandinavo che non fa parte dell’Ue, ma ha vari accordi di partenariato con l’Unione Europea tali da farlo comunque partecipare all’Area Schengen, è il primo paese al mondo ad attuare una misura del genere contro i motori termici.
In Norvegia si registrano record di vendite dell’elettrico da molti anni. Nel 2024 quasi il 90% delle nuove auto vendute sono state elettriche, con Tesla, Volkswagen e Toyota tra i marchi più venduti.
Per la prima volta nella storia dell’auto norvegese, nel parco autovetture ci sono ora più auto elettriche che auto a benzina. Secondo i dati del Road Traffic Information Council (OFV), dei 2,8 milioni di autovetture immatricolate in Norvegia a Settembre 2024 ci sono 754.303 auto elettriche e 753.905 auto a benzina. Allo stesso tempo, il numero di auto diesel continua a diminuire (Fonte: Road Trafic Information Counsil – OFV)
Parco Circolante il diesel in Norvegese ancora in testa
Nel parco circolante norvegese, il diesel rimane ancora l’alimentazione leader anche se scende sotto il milione di veicoli, con 34,80% del totale, seguito adesso dall’elettrico (26,2%) e terza la Benzina (26,24%). Come si vede dalla tabella l’ibrido e l’ibrido plug-in non hanno giocato un ruolo importante in passato nelle concessionarie norvegesi, a differenza di quello che sta succedendo adesso in Cina (vedi il nostro articolo su BYD qui), e quindi restano abbastanza marginali nel parco circolante odierno.
Come notano diversi analisti il piccolo stato Nordico, con una popolazione di 5,5 milioni di abitanti, su un territorio a bassissima densità di popolazione, si sta configurando come un paese test sull’elettrificazione, ma gode di alcune condizioni eccezionali che rendono il suo modello difficilmente esportabile, a partire dall’ingente costo che le sovvenzioni hanno per il bilancio pubblico, coperte dalla vendita di Petrolio di cui la Norvegia è molto ricca (è il cosiddetto paradosso norvegese, per cui la vendita sussidiata di elettrico è possibile solo grazie al fiorente mercato internazionale del petrolio)
Varie forme di Incentivo per l’elettrico
I contribuenti norvegesi sussidiano con fondi pubblici gli acquirenti di auto BEV in varie forme che elenchiamo qui sotto, ma ha mantenuto un regime di forte agevolazione costante e prolungato negli anni e di contemporanea penalizzazione del termico a livello fiscale mentre “Molto spesso vediamo in altri Paesi che qualcuno introduce incentivi o esenzioni fiscali e poi li ritira”, ha notato Christina Bu, presidente dell’associazione norvegese per i veicoli elettrici. “Ma l’incentivo maggiore resta probabilmente il fatto che qui venga pesantemente tassato l’acquisto di auto inquinanti a benzina e diesel”(vedi le dichiarazioni qui)
- esenzione IVA (al 25%) e delle tasse di immatricolazione
- parcheggi gratuiti e tariffe ridotte per pedaggi e traghetti
- utilizzo delle corsie preferenziali degli autobus
- ricarica elettrica gratuita in alcuni supermercati, e in alcune colonnine pubbliche
- ricarica gratuita per molte famiglie, grazie all’idroelettrico e eolico sui Fiordi
Come si vede si tratta di un regime fortemente sovvenzionato, a cui si aggiungono anche politiche commerciali di favore di alcuni produttori, come Tesla, che ha tagliato il prezzo della sua Model Y di altri 5200€ solo per il paese scandinavo, portando il costo della versione base RWD a 36.141 euro, contro i 43.675 in Italia (cui vanno aggiunte IPT e Mss)
Problemi
Attualmente, in Norvegia ci sono 15.500 punti di ricarica in totale, di cui appena 2.800 HPC e circa 5.000 in corrente continua. Per quanto debbano essere rapportati alla popolazione, sono ancora pochi e, sopratutto, non mancano i problemi. In Italia, ad esempio, ce ne sono quasi 40.000, per molte meno auto elettriche.
Nei giorni più trafficati, infatti, i conducenti delle vetture elettriche devono affrontare lunghe code, spesso causate da caricatori cuori servizio. Le istituzioni stanno quindi spingendo non solo verso l’aumento delle infrastrutture, ma anche verso la distribuzione di colonnine più efficienti e affidabili.
Anche per questo motivo, similmente a quanto accade anche a Copenhagen, Danimarca, e in altre città con una grossa percentuale di elettriche, anche la ricarica ha tempi limitati, in modo da lasciare spazio a tutti. A Oslo, inoltre, molte colonnine sono attivabili solo dai residenti della città, cosa non troppo simpatica. (Fonte: FleetMagazine)